L'iscrizione al Libro Genealogico delle puledre di 30 mesi è da sempre uno degli appuntamenti tradizionalmente imperdibili della stagione per i cultori della razza Haflinger. Non per niente si svolge a Merano, nel cuore del Sud Tirolo, e da ogni dettaglio traspare l'importanza che ha questo fatidico rito di passaggio: il Centro Ippico è tirato a lucido e stipato di appassionati in paziente attesa di conoscere la vincitrice tra le 180 puledre nate a Bolzano e dintorni che si presentano quest'anno all'esame degli Ispettori di Razza.
Fiori e belle ragazze in dirndl sono dappertutto, ma le criniere candide delle giovani fattrici rubano gli occhi e il sole di primavera sembra arrivato apposta per far brillare i mantelli dorati delle aspiranti al titolo. Eppure non basterà il fascino per vincere: morfologia impeccabile, lavoro di preparazione attento per la prova nel triangolo condotte a mano non sono più sufficienti, ed ognuna di loro quest'anno è stata valutata anche nel movimento in libertà. L'indirizzo di selezione del moderno Haflinger richiede buone andature ed era un passaggio obbligato valutarle in tutti i soggetti. Un super-lavoro per gli Ispettori, ma anche l'unico modo per dare la giusta importanza ad una qualità così fondamentale per le future madri della razza - e in definitiva una soddisfazione in più per tutti gli allevatori. Perché nonostante la nuova prova le puledre giudicate di classe IB (quindi con almeno un molto buono nei giudizi, di cui nessuno inferiore a buono) sono state ben 34: un vero successo, il riconoscimento ufficiale del progetto di selezione pianificato dall'Associazione e messo in pratica dagli allevatori. E anche un duro lavoro per Helmut Breitenberger, l'Ispettore di Razza cui è stato dato l'incarico di scegliere la migliore tra tutte e che è risultata essere Olivia, da Amsterdam e e Debby.
Ottima tipicità, modello molto elegante e fine, belle andature e qualche cosa di chic nel modo di muoversi, nella grazia dell'incollatura che colpisce a prima vista – e non per niente il suo proprietario ed allevatore è Norbert Rier, cantante famoso da queste parti per la dolcezza della sua voce: il minimo che poteva capitargli era di produrre una puledra così armoniosa. Riserva di Olivia è risultata Oktavia, da Antinor e Rugiada, allevata da Albert Aufderklamm di Lana e affidata dal proprietario, Karl von Pfeil, alle mani giovani ma sicure di Katia Muller: Oktavia si è dimostrata una degna avversaria per la sua Campionessa e le ha dato filo da torcere sino all'ultimo, guadagnandosi il Molto Buono nella valutazione per tipicità, armonia, arti e appiombi e trotto. Premiazioni, coccarde, felicità e strette di mano sono state il culmine di queste tre giornate di lavoro, poi la tensione si allenta e arriva quella mezza tristezza che accompagna sempre la fine di una bella manifestazione: perché anche senza capire una parola di tedesco, i cavalli li interpretiamo tutti allo stesso modo e sono proprio loro a fare da traduttori, senza bisogno di molte chiacchiere.
Ci portiamo via l'immagine di un signore silenzioso nel suo panciotto di velluto nero ricamato a piccoli fiori colorati, così proprio e corretto in quell'abito di festa con le larghe bretelle verdi, la cravatta di seta azzurra ricamata e due fiori di geranio allegri come ragazzini infilati nel cordone del cappello nero: sta calmando la sua bella puledra, le accarezza la testa e la prende bonariamente in giro con quella voce che si dà ai cavalli per rassicurarli. E' una specie di “Oh-oh...” basso, ripetuto sottovoce e che mi ha riportato di colpo a tanti anni fa: ero piccola e mio nonno mi aveva accompagnata da qualche parte a vedere un cavallo che era un po' troppo vivace e ricordo che dava la stessa, identica voce a quel cavallino per calmarlo così che potessi accarezzarlo. Mio nonno non conosceva il tedesco, sono abbastanza sicura che nemmeno il signore gentile coi gerani sul cappello pratichi molto l'italiano: ma per un cavallo hanno parlato tutti e due nello stesso, identico modo.
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