
La ginnastica fondamentale del cavallo, il lavoro che ben eseguito rende possibile al cavaliere di avere un cavallo bene in equilibrio, “calmo, in avanti e diritto” come diceva L’Hotte. Viene chiamato “in piano” perché non prevede il salto degli ostacoli, che (teoricamente) si potrebbero affrontare solo una volta che cavallo e cavaliere abbiano raggiunto un buon livello di preparazione in piano. In pratica, in troppi saltano perché è molto più divertente andare in concorso che stare a casa in maneggio a faticare per mesi e mesi. Il risultato è che in poco tempo, saltando male e facendo saltare peggio il cavallo lo si danneggia e disgusta con la conseguenza di doverlo poi sostituire, per la grande gioia di istruttori portati al commercio che hanno così modo di vendere e lucrare. Si dovrebbe probabilmente fare più pubblicità al fatto che cavalieri del calibro di Filippo Moyerson , a casa coi loro cavalli di punta saltano pochissimo se non quasi niente, concentrando la preparazione proprio sul lavoro in piano. Mady Michelli Brenci, proprietaria di Don Bito Van de Helle all’epoca montato proprio da Filippo Moyerson, vedendolo lavorare il cavallo sempre in questo modo gli chiese se non ritenesse necessario metterlo sui salti anche a casa; il cavaliere le rispose “Ma non ti pare che salti già abbastanza quando siamo in concorso?”. Don Bito è stato riportato alle competizioni, perché a quasi vent’anni suonati stava male senza essere montato, ed era cosi integro e sano da ricominciare ad ottenere risultati ottimi sotto la sella di Lucia Vizzini. Questa filosofia di lavoro permette a Moyerson, e a chi la pensa come lui, di avere cavalli con una carriera agonistica decisamente lunga grazie alla buona salute e forma fisica non essendo sfruttati oltre il limite, e addirittura recuperarne al lavoro e all’agonismo di quelli considerati perduti (come il grigio Dugano). In equitazione l’anima del commercio non è tanto la pubblicità, ma il pessimo “lavoro” che tanti fanno col proprio cavallo.
4 commenti:
parole sante :-)
In tutte le categorie ,dalle prove per principianti ai concorsi di livello internazionale,si incontrano tristi esempi di persone che "usano" il cavallo solo per esibizionismo oppure come oggetti di sfogo per i propri umori.Dato che i cavalieri di questo genere sono raramente in grado di addestrare il proprio cavallo a livello delle prestazioni da competizione,sono obbligati,a seconda del grado di "usura" del cavallo,a comperare un cavallo dopo l'altro.Questi cavalieri attribuiscono la colpa di ogni fallimento sempre al cavallo,mentre il cavallo è solo la concreta testimonianza della loro incapacità.- Anthony Paalman- Il libro della equitazione-
ciao!!!ho visto che possiedi l manuale di palmaan, mi sapresti dire come posso trovarlo?grazie mille....
Ciao! il magnifico manuale di Paalman, a causa di banali questioni di diritti di stampa (chi li possiede non è interessato a rifarlo), non è al momento pubblicato da nessuna casa editrice italiana. L'unica è cercare nelle bancarelle di libri usati, o in qualche rimanenza di magazzino: val ela pena faticare un po' perchè è veramente un perfetto manuale di buon senso equestre (con particolare attenzione al lavoro dei cavalli giovani). Buona caccia!
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