domenica 31 luglio 2011

Cavallo Magazine: Veterinari d'Italia

Testo di Maria Cristina Magri, foto di Paolo Biroldi

Il 1861 fu il punto di arrivo del nostro Risorgimento: un lungo cammino partito dal Congresso di Vienna del 1815 che provocò la reazione patriottica di chi non voleva tornare a farsi comandare dagli stranieri e che si concluse con la riunione nel Regno d'Italia dei piccoli e deboli staterelli preunitari. Ma quell'anno memorabile non è stato solo la conclusione di un ciclo, quanto l'inizio di realtà fino ad allora inesistenti ma che erano indispensabili alla vita del nuovo Stato: tra queste anche il Corpo Veterinario Militare, istituito il 27 giugno 1861.
Così indispensabile da nascere pochissimi giorni dopo lo stesso Regno in tempi in cui il cavallo era quasi l'unico motore del mondo, è arrivato sino ad oggi adeguandosi in tempo reale alle esigenze dell'Esercito: riordinato come Servizio Veterinario Militare dell'Esercito nel 1940, vede assottigliare drasticamente i suoi ranghi diminuendo l'importanza di cavalli e muli come arma bellica e mezzo di trasporto, ma rimane indispensabile per il Corpo Sanitario dell'Esercito tanto che nel 1969 riceve la Bandiera di Guerra. E con un poco di anticipo sui tempi il 23 giugno 2011 il Servizio Veterinario dell'Esercito ha festeggiato il suo 150° compleanno al Centro Militare Veterinario di Grosseto, che ora custodisce il cuore della sua lunga storia.
Sono qui la storica Scuola di Mascalcia, il Gruppo Cinofilo dell'Esercito e ovviamente il Reparto Ippico: oggi il Ce.Mi.Vet. di Grosseto è più vivo che mai, e ha festeggiato alla grande un anniversario così speciale.
Autorità militari, civili e religiose ma anche tanto, tanto pubblico affollavano la caserma Villy Pasquali, sede del Ce.Mi.Vet.: l'arrivo del Generale di Corpo d'Armata Giuseppe Valotto, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, accompagnato dal Comandante Logistico dell'Esercito Generale di Corpo D'Armata Rocco Panunzi e dal Capo Dipartimento di Veterinaria Brig. Generale Giuseppe Vilardo, ha dato inizio alla cerimonia che è riuscita davvero a raccontare passato e presente del Servizio Veterinario. Mentre la Banda della Brigata Folgore ha fornito la sua musica per l'evento, i cavalli del Reggimento Lancieri di Montebello di Roma hanno regalato agli spettatori l'emozione di un Carosello di Lance, facendo rivivere i tempi in cui si caricava all'arma bianca e le destrezze di maneggio (intese come movimenti di insieme secondo i dettami di Caprilli, e non come arie da cavallerizza) erano una palestra in vista dell'utilizzo sul campo.
Il Gruppo Cinofilo ha invece riassunto la vita operativa di un cane anti-mine, da quando è cucciolo qui nell'allevamento di Grosseto a quando viene affidato al suo conduttore, che lo accompagnerà per tutto il periodo attivo sino al momento del suo congedo: e si sono visti parecchi occhi lucidi, quando è stato ufficialmente ratificato l'affido di uno di questi meravigliosi cani a fine servizio ai figli di quello che è stato il suo compagno di lavoro per tanti anni.
Questi bambini potranno godersi un amico speciale che ha tutti diritti ad una vecchiaia serena, e al conduttore è stato consegnato un nuovo cucciolo che imparerà a sostituire il collega di prima, in un compito che è diventato di fondamentale importanza per la sicurezza di militari e civili sui teatri di guerra. Ovviamente è stato dedicato un ampio spazio anche ai cavalli nati ed allevati qui e che ora sono in forze al Centro Militare di Equitazione di Montelibretti: il Maggiore Guarducci ed il Capitano Mezzaroba hanno dato un assaggio delle loro possibilità nelle discipline del salto ostacoli e del completo, quelle più tradizionalmente legate all'equitazione militare compiendo alcuni movimenti in piano e sul salto.
Una bella giornata per tutti quindi, e in modo particolare per il comandante del Ce.Mi.Vet., il colonnello Marco Reitano.
Compleanno del Servizio Veterinario, festa per tutto il Ce.Mi.Vet. Se ci fosse la torta con 150 candeline quale desiderio esprimerebbe, spegnendole?
Sicuramente l'augurio che il Cemivet si mantenga, nonostante l'età, così «giovanile» ed al passo con i tempi continuando ad integrare storia e rispetto delle tradizioni con modernità ed efficacia nei diversi settori. Che continui ad essere espressione di nicchie specialistiche di settore, conferendo al Servizio Veterinario quel primato - che ritengo dovuto - nell'ambito di tutte le attività che comportano l'impiego degli animali. Tutto ciò nella sintesi significa anche riconoscere a tutto il personale del Ce.Mi.Vet. quell'entusiasmo, quello spirito di appartenenza e quella professionalità che sono poi il motivo per cui tutto ciò si realizza ed esiste.
Oggi si chiama Servizio Veterinario, ma storicamente era il Corpo Veterinario Militare: quale è la differenza nella pratica?
Significa che gli Ufficiali Veterinari fanno oggi parte del Corpo di Sanità dell'Esercito e che quindi hanno perso la propria peculiarità amministrativa, oltre alla propria pluridecorata bandiera di guerra. Come è ovvio questo è stato un duro colpo allo spirito di appartenenza che, come si può immaginare, ha un valore non trascurabile seppur sotto il profilo immateriale, nella motivazione di un Corpo. Con i colleghi Medici esistono eccellenti rapporti, ma si tratta di due professioni ben distinte, con un iter formativo differente e con profili di carriera non confrontabili. In sintesi le esigenze di ridimensionamento e di accorpamento sono state dominanti rispetto al rispetto delle identità e forse anche delle pari opportunità.
Guardando al futuro, dove la capacità di interagire col mondo civile potrà garantire la ragione d'essere di una struttura così complessa: cosa vede per la Scuola di Mascalcia e il Ce.Mi.Vet.?
Il Ce.Mi.Vet. è una bellissima realtà polispecialistica, unica nel suo genere per le Forze Armate. Da sempre l'inevitabile, profonda integrazione esistente tra Ufficiali Veterinari e Facoltà Universitarie ha indotto una naturale tendenza all'apertura degli Enti Veterinari verso il mondo civile. Basti pensare al Campus Universitario di studio che da 30 anni vede la presenza di circa 50 studenti del 5° anno di tutte le facoltà di veterinaria d'Italia trascorrere 15 giorni presso il Ce.Mi.Vet. per svolgere una pratica professionale indirizzata alla cura del cavallo sotto la guida degli Ufficiali Veterinari. Tali occasioni formative ed applicative stanno naturalmente aumentando con le crescenti richieste di ulteriori frequenze di studenti per lo svolgimento di stages nei campi della podologia e mascalcia, dell'ammansimento ed addestramento dei puledri.
E' bello e naturale vedere che una risorsa della Pubblica Amministrazione possa essere condivisa dai giovani, offrendo di fatto agli stessi una maggior opportunità per l'inserimento nel mondo del lavoro. La scuola di mascalcia ne è ulteriore esempio oggettivo; da anni svolge corsi per maniscalchi civili della durata di 10 mesi che prevedono il rilascio di un diploma dal grande valore materiale, espressione di una professionalità acquisita e formale essendo rilasciato dall'unica Scuola di Mascalcia formalmente riconosciuta in Italia.
In sintesi l'integrazione del Ce.Mi.Vet. con il mondo civile accademico è già una realtà, che non può essere che incentivata e perfezionata inserendo altre attività applicative nei settori in cui i nostri tecnici godono di una preparazione di spicco. Non ultimo il settore equestre per il quale l'integrazione con il Centro Militare di Equitazione di Montelibretti ci permette anche un costante, ulteriore apporto di expertise; proprio questa settima dall'8 al 10 luglio è in programma lo svolgimento del 1° Campus/Stage di completo di equitazione con tutti i partecipanti sotto tenda e con cavallo al seguito.
Che dire di più? Cento di questi giorni, caro Ce.Mi.Vet.!

Il Gruppo Cinofilo dell'Esercito
Il Generale Panunzi, Comandante Logistico, ha consegnato al Gruppo Cinofilo un Encomio Solenne «per aver contribuito in maniera determinante ad implementare le condizioni di sicurezza del personale impiegato in aree ad altissimo rischio»: sono Pastori Tedeschi, Belga Malinois e Pastori Olandesi allevati e addestrati qui a Grosseto, ed anche acquistati cuccioli dal libero commercio, per il lavoro di individuazione dei materiali esplosivi. Mettono naso e fedeltà a disposizione dei loro uomini, condividendo pericoli e tensioni non facilmente immaginabili: non sono cavalli, ma crediamo si meritino ugualmente un riconoscimento speciale anche su queste pagine.

Centro Militare di Allevamento e Rifornimento Quadrupedi
Costituito nel 1865 come Deposito Allevamento Cavalli per rifornire i reparti di Cavalleria del Regio Esercito, vista la spiccata vocazione alla produzione di ottimi soggetti per la sella del territorio maremmano. Da allora ha cambiato più volte indirizzo operativo e denominazione, ma è sempre rimasto la vera casa dei cavalli con le stellette: ha perso i muli, da anni non più utilizzati dai reparti alpini per i servizi logistici ma ha acquistato gli ultimi soggetti che hanno diritto di far risalire le loro origini alla Razza Governativa di Persano provenienti proprio dal 1972 dalla Sezione distaccata di Persano.. Dal 2010 ha raddoppiato il suo parco fattrici portandole a 60 esemplari, così da poter fornire ogni anno 30/35 soggetti per le attività dei 14 Centri Ippici Militari della F.A.. Da anni al Ce.Mi.Vet si persegue un programma di ammansimento e lavoro dei cavalli secondo i canoni dell'addestramento naturale. Progetto portato avanti con convinzione dal maggiore Bacco, fornisce soggetti equilibrati, volenterosi e disponibili che vengono poi indirizzati ai diversi impieghi a seconda delle loro caratteristiche: i più qualitativi sono riservati al Centro Sportivo di Montelibretti.

La Scuola di Mascalcia
L'unica in Italia a formare maniscalchi militari e civili (una quindicina ogni anno) riconosciuti da regolare diploma. Il tutto sotto lo sguardo attento e le cure del Maresciallo Prisco Martucci, Primo Istruttore: abbiamo personalmente sentito il suo Comandante dichiarare pubblicamente che si merita un monumento e questo basta a dare un'idea della fondamentale importanza di questo personaggio, capace di rilevare la non facile eredità del mitico Maresciallo Blasio e continuare a tenere alta la qualità della Scuola.

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