Pubblicato su Cavallo Magazine ottobre 2010, testo di Maria Cristina Magri
Montese è un piccolo comune dell'Appennino tosco-emiliano: appoggiato al Monte Belvedere, se ne sta tranquillo tra i boschi di castagni e in questa giornata d'estate sonnecchia volentieri al sole, che l'autunno arriva in fretta ed è meglio approfittare dei caldi raggi di luglio. Ma c'è anche chi approfitta del bel tempo per farsi una rallegrata sui prati color smeraldo e scoprire cose nuove: sono i puledri Quarab di Cristiano Fiesoli, che proprio qui assieme a Luigi Ranucci e Marco Capelli ha dato vita ad uno dei nuclei più consistenti della razza in Italia. Il colpo d'occhio è di quelli che catturano, sul verde impeccabile del pascolo spiccano le forme eleganti di alcune cavalle arabe. I loro puledri le seguono da presso, ogni tanto si lanciano in una galoppata schioppettante di allegria per poi fermarsi, di perfetto accordo, a guardare da vicino gli strani tipi entrati nel loro paddock.
Mettiamoci una pezza
Non tralasciano nulla: una annusata al fotografo, un assaggio al teleobiettivo, un amichevole sbruffo sul blocco degli appunti di quella pigrona seduta sull'erba. Curiosi, delicati, hanno voglia di correre ma sono legati a noi dalla loro stessa curiosità e così accattivanti con quel mantello pezzato che li rende speciali, diversi da tutti gli altri. Ma perché proprio i Quarab? “Perchè volevamo un buon cavallo da lavoro, capace di ritagliarsi uno spazio sul mercato” ci spiega Marco Capelli “e il Quarab ha tutti i numeri per farlo: più strutturato dell'Arabo, più resistente del Quarter è equilibrato, potente, con una bella riserva di energia. E abbiamo preferito il mantello paint semplicemente perché è bello, un valore aggiunto per un soggetto capace di stupire anche i cavalieri più esigenti. E noi crediamo in questo cavallo: in Italia è ancora poco conosciuto, ma ha tutte le qualità ideali per chi vuole un cavallo disponibile, generoso e semplice da gestire”. Il ritratto del cavallo perfetto, quindi: dipinto proprio come un Quarab.
Una combinazione vincente
La storia dei Quarab comincia negli States da due puledri, Indy Sue e Indy Mac, nati negli anni '50 dallo stallone Puro Sangue Arabo Indraff e Cotton Girl, fattrice Quarter Horse. Registrati come Quarter, diventarono entrambi due campioni: Indy Mac era un fenomeno nelle categorie Hunter mentre Indy Girl si dimostrò una vera “all around”, capace di vincere in ogni disciplina ove si cimentasse: Western Pleasure, Reining, Hunter Under Saddle, Cutting – non c'era nulla che non sapesse fare, tanto da meritarsi un posto nel prestigioso “Performance Register of Merit” nel 1960. Ovvio che si cercasse di replicare la ricetta che aveva dato prodotti così eccezionali: l'incrocio PSA x Quarter Horse divenne sempre più comune in USA e nel 1989 venne fondato il loro primo registro ufficiale cui si aggiunse, nel 1991, l'appendice dedicata ai derivati dal Paint. Lo Stud-Book del Quarab viene istituito nel 1999 in Michigan, nel 2006 è nata l'Associazione Italiana Cavallo Quarab che conta a tutt'oggi una cinquantina di soggetti iscritti. Le uniche linee di sangue accettate sono le razze americane (Quarter e Paint quindi, non l'Appaloosa che fa storia a sé) incrociate con l'Arabo.
Concentrato di virtù
L'intelligenza del Purosangue Arabo è proverbiale, il Quarter Horse porta in dote un equilibrio psichico a tutta prova: i loro prodotti possono somigliare morfologicamente all'uno piuttosto che all'altro genitore ma su una cosa non si discute – sono cavalli con una gran testa. Intelligenti come l'Arabo, calmi come il Quarter, sono facili da addestrare e amano stare con le persone. Morfologicamente molto variabili, i Quarab si possono suddividere in tre modelli differenti: il Foundation Type (standard ideale di razza, evidenti influssi di entrambe le linee di sangue principali), lo Stock Type (il tipico cavallo da lavoro, molto somigliante al Quarter) e il Pleasure Type (decisamente elegante, più simile al PSA).
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