Ieri, prima domenica di sole dopo un inverno dalla mira precisissima in quanto a precipitazioni meteo (neve e pioggia sempre nel fine settimana) e a rotture di cabasisi familiari (un paio di volte m'è toccato anche di andare a vedere una partita, immaginatevi che goduria!), ho preso il coraggio a due mani e sono andata da Staffino.
La situazione: fattrici isolate in un paddock a parte, la tettoia del fieno è tutta per loro quattro (Staffy, Frou-Frou, Patrizia e la Cannoniera Saura). Appena mi ha visto il bestione, tenero adorabile e meraviglioso bestione, s'è tutto tingalluzzito e mi è venuto a mettere il testone in braccio, come al solito: "Mia adorabile Signora Degli Zuccherini, sei tornata!" mi ha comunicato telepaticamente, e siamo andati felici a pascolare nel prato da soli, io e lui. Vabbè lui pascolava e io lo strigliavo, ma il concetto è lo stesso - stiamo un po' insieme che è così bello.
Io lo strigliavo, lui mi faceva i soliti complimenti, e la cosa che non smette mai di commuovermi è che per lui possono passare due ore o due anni ma quando mi rivede si comporta sempre esattamente allo stesso modo: tutta gentilezza felice di rivedermi, e basta. L'idillio si è appena appena incrinato quando ha scelto il posto per rotolarsi (una specie di piscina naturale di acqua limpida e gelida), così sì è inzuppato come un savoiardo nell'alchermés ma chi se ne importa, sporco per sporco non cambia molto. Ma io ho rivisto il mio Staffino sotto quel quintale di fango, con le gambe belle asciutte, zoccoli a posto, pieno di verve che faceva il drago con le fattrici (mica vorremo farci passare davvero per dei castroni, no?) e trotterellava sul posto e sgroppettava alla primavera che sta arrivando mentre lo portavo a giro con la longhina. Perchè lui è il mio signor cavallo, un gentiluomo che non mi delude mai, e mettere al sole tutta la sua allegria per me è la cosa che gli piace di più al mondo. Ma cosa ho fatto per meritarmi un cavallo così meraviglioso, io?
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