sabato 25 ottobre 2008

Nancy


Di persone speciali in mezzo ai cavalli se ne conoscono tante, ma alcune sono specialmente speciali. Come i Sandri, che hanno una cavallina diversamente abile. Lei si chiama Nancy, fa gente-terapia e non ha ancora capito di essere un cavallo, visto che entra nella club-house con i cristiani e non ha assolutamente paura di nulla. Mi racconta la sua storia Rosa, moglie di Alessando e mamma di Martina e… Nancy, appunto: “E’ figlia di una nostra fattrice alla quale ero legatissima, Giusy. Bellissima, bravissima, un gioiello di cavalla ma che al primo parto ha subito presentato dei problemi. Il puledro si presentava in modo strano e lei ha subito delle lacerazioni, non ce l’ha fatta e io ero distrutta per il dolore, ho chiesto al veterinario che facesse almeno uscire il puledro, era l’unica cosa che mi rimaneva di lei. E il puledro era Nancy, che non riusciva ad uscire per via di una deformazione molto grave agli arti. Ma oramai era lì, e almeno lei doveva vivere così le ho fatto da mamma: l’ho nutrita col biberon, le abbiamo costruito un carrellino per spostarla e metterla al sole, l’abbiamo seguita continuamente. Prima dell’operazione non poteva alzarsi e dovevamo farle tutto, pulirla imboccarla girarla per evitare le piaghe da decubito: e lei ha sempre accettato tutto, senza paura e senza nervosismo, ci ha aiutato tantissimo. Poi abbiamo deciso di farla operare, e adesso guardala!” La guardo, e sono senza parole: occhi allegri, la criniera ancora boccolosa da puledra, Nancy sta galoppando dietro al cagnone di casa come niente fosse. Mi rendo conto della gravità del suo problema solo quando si ferma: l’angolo delle articolazioni è assurdo e non le permette la flessione del nodello. Al passo la sua andatura è traballante, incerta, inciampa di continuo, ma lei non sembra assolutamente farci caso: ha occhi belli limpidi, soddisfatti, parecchio birichini. E’ una delle cavalline più felici che abbia mai visto, si fa coccolare spudoratamente, è certissima di avere il suo posto proprio lì tra Rosa, Martina e Alessandro. Chiamo il veterinario che l’ha operata, il dott. Forapani di Padova, per sapere qualcosa di più su questa patologia: “E’ molto rara, una artro-grifosi con iperflessione degli arti anteriori. Ne vedo una ogni cinque o sei anni e di solito non così grave. Ma è stata la prima volta che un cliente mi ha detto veramente “Fai tutto quello che si può fare per lei”, e allora l’ho fatto.” I Sandri dopo l’operazione hanno portato Nancy a casa, aveva i gessi e ancora non poteva alzarsi: ma una volta tolti ha piano piano cominciato ad appoggiarsi, poi ha imparato a mettersi in piedi e si è inventata un suo modo di camminare. Sembra sempre lì lì per cadere ma poi si regala delle galoppate che fanno faville. I posteriori bene impegnati sotto compensano la debolezza degli anteriori, lei alza l’incollatura e se ne infischia allegramente dell’artrogrifosi e di tutto il resto. Quando si ha una famiglia così alle spalle, si possono sopportare anche un paio di anteriori riusciti male.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi ha commosso moltissimo questo racconto. So cosa si prova, so come si soffre. Vorrei dire ai Sandri che gli sono moralmente vicino. Una bella Nancy ha un'amica: La Piccola.

Zaira.

Maria Cristina Magri ha detto...

Li vedo a Verona sicuramente, glielo dirò: un abbraccio grosso (anche a La Piccola, ovviamente!).
Tra l'altro son biondine tutte e due le bimbe :-)...hai visto le foto di Nancy nella slide-show in alto a sinistra? la biondina è lei.

Anonimo ha detto...

Bene, se ci sei anche di sabato mi piacerebbe conoscerli per dargli una pacca sulla spalla... e a me le biondone mi sono sempre piaciute molto!! :D Zaira.

Maria Cristina Magri ha detto...

Ci sarò dal giovedì alla domenica, hai ancora il mio numero di cellulare? quando arrivi, chiama!

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