In Trentino di enologia e botti se ne intendono, e sanno che il vino buono vuole solo quelle più piccole. Sarà per questo che praticamente ogni comune ha un suo “piccolo” appuntamento dedicato al cavallo, ogni mese c’è qualcosa da vedere e al centro delle attenzioni spesso e volentieri ci sono loro, gli Haflinger: oltre il Lagorai, la catena montuosa che abbraccia Borgo e la stringe vicino alla Brenta c’è Avelengo (Hafling). Solo cento chilometri in linea d’aria, qui siamo in Trentino e là in Alto Adige ma i cavalli sono gli stessi: Norici e Haflinger, gli unici capaci di alleggerire le fatiche dell’uomo nella dura vita che si faceva su queste montagne sino a pochi decenni fa. Trentino Cavalli è una di queste feste. E’ il primo week.end di maggio, la mostra di razze equine e le esibizioni equestri contendono lo spazio a stand eno-gastronomici diabolicamente tentatori: una festa semplice, a dimensione locale ma forse proprio per questo così ben fatta e tanto piacevole da vivere. Arabi, Quarter, Norici ed Haflinger hanno a disposizione una lunga fila di box che si perdono nel verde, nessuno dei cavalli è costretto a camminare su cemento o asfalto (lo spazio espositivo è stato rubato ad un prato) e se il tiro a quattro di Norici che si fa ammirare in giro deve aspettare il suo guidatore (capita abbastanza spesso, il chiosco della birra sembra essere fascinosissimo), mentre lui alza il gomito loro abbassano il muso e si brucano tranquillamente le margherite attorno, questa sì che è par condicio. Un altro vantaggio delle piccole manifestazioni è la disponibilità alle chiacchiere degli allevatori: l’atmosfera è rilassata, c’è il tempo per tutti e ci si possono permettere dei lussi che altrove non sono nemmeno pensabili. Conosci poco gli Haflinger? perfetto, te ne tirano fuori dai box quattro tra i più tipici e ti spiegano per filo e per segno come devono essere fatti, per cosa li stanno selezionando e con quali metodi. Sotto il sole il loro mantello ha riflessi dorati, se ne stanno tranquilli a farsi rimirare senza nessun capriccio, sembrano solo deliziosamente belli e invece la loro dote migliore è un’altra: tanta testa e disponibilità. I diktat morfologici che si sono imposti gli allevatori hanno una ragione pratica: teste pesanti e incollature corte danno andature scomode, quindi si stanno migliorando questi parametri. Più alti al garrese e meno larghi di petto dei loro nonni, gli Haflinger di oggi hanno anche appiombi molto più corretti. Ottenuto questo risultato, ora gli allevatori si stanno concentrando sull’armonia generale e sulle andature, mantenendo al contempo la tipicità di razza. “Un Haflinger si deve far dire “Che bel cavallino!” quando lo guardi, e che sia comodo da trattare” ci dicono gli allevatori. Curano maniacalmente la struttura morfologica che gli darà la possibilità di fare bene il cavallo, ma hanno un debole per il suo aspetto estetico: il mantello preferito è il sauro dorato con crini bianchissimi, senza pomellature né ingrigimenti o crini rossi; sottigliezze formali, manie quasi che però hanno portato sino ad oggi le testoline gentili da arabo che fanno questi cavalli così accattivanti, assieme ai colori eleganti e ricercati. La lezione per oggi è finita, i nostri amici rimettono i cavalli nei box o li preparano per lo spettacolo: e stavolta le cose sono fatte in grande, c’è lo stesso “Haflinger Folie” che a novembre spopola in Fieracavalli, a Verona. Haflinger che giocano a pallone, altri che danzano sulle arie di alta scuola, alcuni si scatenano con grappoli di ragazzini in sella e altri ancora danno il meglio delle loro pimpanti andature attaccati da soli, in pariglia o addirittura alle quadrighe che spazzano nuvole di sabbia in un galoppo ventre a terra che tira fuori un “Ooooh!” strabiliato agli spettatori. Ma questi biondi hanno un’altra cosa in comune, oltre al colore del sole: occhi sereni, un’espressione impegnata e diligente, un’aria da gran brave persone che vogliono far bene il loro dovere. Perché gli allevatori di Haflinger avranno anche il pallino dell’estetica, ma non hanno mai dimenticato una cosa: che il loro cavallo deve essere un buon compagno di lavoro.
sabato 25 ottobre 2008
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