venerdì 14 dicembre 2007

L'abete rosso del Papa (e stecche varie)



Quasi Natale, il gregge internettiano si mobilita compatto ancora una volta dietro l'ennesimo falso allarme: "Aita, aita, il Papa cattivone fa tagliare un albero secolare per farci il Tannenbaum", valanghe di proteste e slavine di indignazione, i gridi di orrore e sdegno si sprecano.
Peccato che si stia parlando di un abete rosso, essenza pregiatissima e ricercata per le sue proprietà acustiche: i liutai (Stradivari in testa) da secoli si riforniscono proprio su queste montagne dei legni da stagionare e utilizzare per violini, viole & c. e proprio per questo le Magnifiche Comunità montane del Sud-Tirolo da secoli piantano appositamente migliaia e migliaia di abeti rossi da destinare al commercio. Questo abete era una bellissima pianta, certo: ma come lui ce ne sono migliaia, e per inciso proprio grazie al commercio di legname che rende così utile ed indispensabile curare molto bene il succedersi della coltivazione di questi magnifici alberi.
Quindi un altro "Al lupo al lupo" assolutamente ingiustificato ma prontamente seguito da migliaia di entusiasti dallo sdegno facile che magari vanno regolarmente a sciare in Val Badia e anelli circostanti intansandone strade e skilift, utilizzando senza pensieri neve artificiale e impianti di risalita che devastano e inquinano le stesse montagne dalle quali è stato semplicemente tolto un albero che 160 anni fa qualcuno aveva piantato apposta per poterlo tagliare una volta arrivato a maturazione.
E come dicevano gli indiani d'America, "se i vecchi non morissero dove metteremmo tutti i bambini che devono nascere?"
Tolto quell'abete, mentre il gregge sentimentale protesta, in Val Badia avranno già ripiantato un piccolo abete rosso al posto di quello che è stato tolto.
E questo è molto più ecologico che fare copia e incolla su internet e lavarsi la coscienza con un po' di sdegno a cottimo.

5 commenti:

Folo ha detto...

E' facile prendersela con i "cattivoni" di turno.
Il bosco, qualsiasi bosco, necessita di manutenzione, incluso il taglio delle piante.
I paesi "virtuosi", e credo di poterci includere il Trentino Alto Adige, tagliano le piante, ma per ogni bosco tagliato ne ripiantano un altro, anche due.
Finisco con una notazione biologica: le piante di alto fusto hanno un bilancio positivo come assorbimento di CO2 per i primi 30 anni della loro vita, poi il bilancio diventa sostanzialmente neutro. Quindi, senza mancare di rispetto alle piante secolari che sono bellissimi testimoni della nostra storia, viva le piante giovani che riducono l'anidride carbonica nell'atmosfera!
Folo

Maria Cristina Magri ha detto...

Questa non la sapevo, Folo! ma mi conforta parecchio, conferma e supporta quanto sento. E benvenuto! :-)

Folo ha detto...

grazie dell'accoglienza ;)

Anonimo ha detto...

Purtroppo non ho una cultura botanica. Non sapevo nulla dell'abete nè di altri legni.
Ho sentito la notizia ad un telegiornale e confesso che la prima reazione è stata negativa, cioè di dispiacere per questo abbattimento.
Probabilmente una piccola informazione aggiuntiva avrebbe evitato reazioni negative.
Ignoranza dei giornalisti? Malafede? Cattiva informazione? Forse....
Grazie per avermi reso un pò meno ignorante.

Maria Cristina Magri ha detto...

Secondo me la causa di questo appiattimento sentimental-banalizzato è la poca curiosità di sapere delle persone (abituate a trovare tutto già fatto e pronto, idee comprese) e la mancanza di buon senso (non avrebbero fregato nessuno con 'ste cretinate cinquant'anni fa, quando tutti sapevano bene che un albero cresce indisturbato solo se qualcuno lo pianta e lo vuole in territori civili ed antropizzati).
In più, totale assenza di abitudine a pensare con la propria testa.
Adm, tu sei giustificato: non discendi da pratica schiatta contadinescamente terricola ad agraria come me, bensì da gente di mare.....tutti gli alberi che non portano vele sono sprecati dal tuo punto di vista, su ammettilo :-)

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