
Millenovecentootto, cinque anni prima della Grande Guerra. Cartolina di saluti per una gentile signorina da parte di un educato giovinotto, che sceglie per l’ambasciata un soggetto tranquillo, neutro, molto formale, a prova di Istitutrice svizzera: nientedimeno d’una frotta di Sottotenenti Istruttori di Saumur che saltano con stile assolutamente pre-caprilliano la siepe di uno steeple-chase corso sulle lunghe, morbide e ben tenute piste galoppabili della Scuola, il cui fondo di sabbia preservava gli arti dei cavalli che vi lavoravano nonostante le lunghe ore di esercitazione loro richieste. Perché ovviamente a Saumur, pur essendo uno dei templi dell’Equitazione Accademica, non si sono mai trascurati gli altri campi dello scibile equestre. E anche se siamo abituati a pensare alla ville cavaliére come la casa degli ecuyérs che, tounique noir e charme gallico, danzano coi loro cavalli arie raffinate e leggere non dobbiamo dimenticare che gli stessi si cimentano ovviamente anche nel salto ostacoli, nel completo e via dicendo.
In questa fotografia, scattata solo cinque anni dopo la presentazione ufficiale del Sistema di Caprilli, l’assetto dei cavalieri è per noi seguaci del capitano nazionale, abbastanza barbaro. Ma i cavalli sono piuttosto liberi con l’incollatura, i cavalieri si lasciano sfilare le redini dalle mani e il momento critico non sarà tanto durante il salto quanto dopo la ricezione, quando per riprendere il controllo della cavalcatura i nostri prodi saranno costretti a romperne la fluidità di movimento recuperando un po’ affannosamente redini, briglie e cavallo nella mano (ma questo momento poco elegante esteticamente non è stato tramandato ai posteri). Basta pensare a questa successione di movimenti per capire quanto, in un percorso ad ostacoli ravvicinati, diventasse ben più efficace il Sistema Naturale di equitazione rispetto all’allora normale condotta del binomio.
Questa fotografia e’ un po’ il contraltare di quell’altra che ritrae il Capitano Caprilli mentre lavora da terra la sua saura Itala, ottima saltatrice oltre ad essere addestrata perfettamente ad eseguire le arie di scuola.
Così in Italia e in Francia, parallelamente ma su opposti fronti, si assumeva col tempo lo stesso atteggiamento protezionistico ad oltranza: in Italia, non si poteva toccare nulla del testamento spirituale di Federigo e si lavoravano in piano i cavalli secondo i crismi dell’Equitazione Classica ma solo e rigorosamente di contrabbando (il Completo volenti o nolenti comprendeva anche la prova di addestramento!); in Francia, si negava pubblicamente ogni interesse alla rivoluzione del Metodo Naturale e non si mandavano al contrario di tutte le altre nazioni gli ufficiali a Pinerolo per apprendere i segreti del metodo, ma poi negli anni trenta altrettanto di contrabbando si “importava” uno degli interpreti più classici esteticamente del Sistema (il Capitano Alessandro Alvisi) per studiarlo, osservarlo, copiarlo dall’assetto alla sella (il Completo volenti o nolenti comprendeva anche le prove di salto!). Dimostrazione pratica di quanto sia ipocrita il negare quello che di buono c’è, anche al di fuori del nostro privato orticello….dimostrazione pratica con proprietà transitiva, nel miglior stile par condicio.
Ma queste sono piccole pettegolerie, che non devono essere rispolverate a scapito dell’attenzione che meriterebbero persone che, a queste difese ad oltranza della propria tradizione, hanno dedicato vita e passione e talento: come uno dei più famosi ecuyer en chef di Saumur dei tempi “moderni”, il colonnello Margot, che si sentiva talmente investito dalla responsabilità di difendere e trasmettere storia, principi e spirito dell’Istituzione che rappresentava, da non lasciare mai il benché minimo spazio a niente e nessuno che potesse rappresentare un “corpo estraneo”. Ma solo per amore di quel patrimonio che rappresentava, non per ristrettezza mentale o vanità personale. La sua correttezza esemplare, adamantina (indomabile, insomma, come giustamente intendevano i greci) è espressa tutta nella motivazione che diede a chi gli chiese perché, raggiunti gli anni della vecchiaia, si volesse ritirare dal suo incarico di Giudice Internazionale di Addestramento (o dressage): “perché non sarei più in grado di far vedere come effettuare in modo corretto un certo movimento, una certa azione, a chi dovessi giudicare non sufficiente in campo gara”.
Viene da chiedersi cosa succederebbe se ci aspettassimo tanta nobiltà d’animo e coerenza di comportamento anche dai nostri giudici internazionali o meno, ma ci aspetteremmo una competenza proporzionata al palmarès dei titoli sciorinati sempre tanto orgogliosamente. Chissà se proprio tutti sarebbero in grado di far vedere eseguito in modo corretto quello che hanno trovato di insufficiente nei binomi che giudicano? Ma, d’altra parte, non si sa più cosa aspettarsi dai nostri migliori giudici internazionali, dopo averli sentiti difendere la propria interpretazione della leggerezza di movimenti di un cavallo, adducendone a riprova l’esiguo peso corporeo di una gentile amazzone che montava il suddetto cavallo e non “l’ideale disinvoltura, vivacità, flessibilità, e grazia di cui dà impressione un cavallo quando si muove con disinvoltura, senza dare alcuna impressione di sforzo” (come da “Questioni Equestri” del Generale L’Hotte).
1 commento:
Ah, dimenticavo: da qualche parte del Web potrete trovare questa stessa fotografia in un altro blog, assieme ad un'altra di mia proprietà. Peccato che l'autrice di quel blog non citi la fonte dalla quale ha preso le immagini e che può essere soltanto il mio libro, Argento e vecchi filetti: la cartolina originale e l'altra fotografia sono nelle mie mani, il libro l'ho pubblicato quattro anni fa ed è da allora regolarmente in vendita a Fieracavalli...al di là delle scorrettezze tecniche insite nell'articolo dove sono state inserite, dispiace moltissimo vedere la maleducazione di chi utilizza e copia (senza citare la fonte, nè avvertire e tantomeno rimngraziare) materiale altrui.
Notate bene che il blog in questione ha anche una appendice bibliografica, con tanto di libri consigliati....ma ovviamente il mio libello non compare :-)))))))
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