lunedì 4 febbraio 2008

Per ricordare il capitano


Sempre dallo Scaffaletto dei Classici di Cavallo Magazine.

Cinquant’anni dopo la morte di Caprilli la Federazione Italiana Sport Equestri scelse un ottimo modo di ricordarlo: diede alle stampe una nuova edizione di quel piccolo gioiello che era il Manuale “ad uso degli allievi e dei giovani cavalieri, nonché degli istruttori delle Scuole di equitazione che riunisce ed illustra le principali nozioni e norme del sistema di equitazione naturale, sistema che da oltre cinquant’anni è stato applicato in Italia con ottimi risultati” come dice testualmente la prefazione. Le citazioni dagli scritti di Caprilli inserite nei vari paragrafi permettevano di capire meglio il perché di certe scelte tecniche ed i motivi che le dettarono: acuire lo spirito di riflessione e di osservazione degli allievi, coltivarne la sensibilità e far loro conoscere il principio che sta alla base del sistema, cioè “lasciare il cavallo libero nei suoi atteggiamenti naturali, assecondarne i cambiamenti di equilibrio senza imporgli nessuno spreco di energia fisica e nervosa oltre quella strettamente necessaria per compiere il lavoro richiesto”. Il manuale che gli allievi Fise hanno a disposizione ora, a cento anni dalla morte di Caprilli è ben diverso da questo del ’57 e non parla né dell’ideatore né del Sistema. D’altra parte, non può parlare nemmeno di ottimi risultati conseguiti dai cavalieri nazionali…

“Manuale di equitazione”, F. I.S.E - Edizione 1957, Tipografia G. Pettigli, Roma.

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