venerdì 16 novembre 2007

Caprilli


I miei appunti per preparare la conferenza a Carmagnola del 31 maggio 2007,
con il colonnello Piero d’Inzeo.
Tutti i dati sono tratti da "Caprilli, vita e scritti" di Carlo Giubbilei, unico vero biografo del capitano livornese.
Giubbilei era allievo, amico e confidente di Caprilli.
Invitata dell'adorabile Alessandro Benedettini come moderatrice.

Opuscolo in morte di Caprilli tenente Gautier: "…perfino nell’esercito ci sono partigiani dell’abolizione della cavalleria, tanto forse odiano il quadrupede che con grande bontà porta questi ingrati in sella!
Vittorie di Roma e Londra non comprese – in Italia si amano più i “vincitori” morali della maratona…Divisa della Scuola di Cavalleria “Provando e riprovando
1868, nasce a Livorno Federigo Olinto Caprilli
1886 Modena, Accademia (Bagongo)
Caprilli bambino un po’ birbone, lavori sul Tevere e sassolini, affreschi con firma a S.Maria Novella.
Mediocre in equitazione a Modena, (perchè non amava l'equitazione di scuola).
1888 sottotenente in Piemonte Reale
1889 Saluzzo
Primi cavalli troppo sfruttati per entusiasmo. Per rimediare acquista due cavalli ingranati da gallina 2 x 1000 lire, Moro e Sfacciato. Lavoro razionale e progressivo, calma e costanza vinsero contrarietà.
1890 Parma corsi tiro e zappatori
Sfacciato saltava le sciabole, finalmente PSI di Bricherasio poi Asti, in Saluzzo.
1891 Corso magistrale, Istruttore Paderni, muretti castello di Baldissera, appresero da lui quello che può dare il cavallo.
1892 1° corso di equitazione di campagna sotto la guida del marchese Luciano di Roccagiovine a Tor di Quinto, Roma. Qui Caprilli si distinse molto seguendo l’inclinazione per l’esercizio del cuore che dà l’equitazione all’aperto. Sfacciato Scuola del condurre, abilità eccezionale nel domare i cavalli restii – filetto – Modesto. I cavalli da salto di allora erano addestrati in modo violento e coercitivo, spesso sapevano fare solo quello, privi di qualunque altra qualità, condotti con un sistema fatto di astuzie e ripieghi.
1892 a Roma 3 maggio prima corsa
Michette Grana
1894 Piemonte Reale a Torino
In autunno istruttore alla Scuola di cavalleria di Tor di Quinto
1895 caccia alla volpe dietro Master Roccagiovine e Agostino Chigi periodo di transizione dal vecchio metodo, non si sosteneva, mani basse e ferme. Tenente Bertolotti infortunato, C. lo sostituì insegnado quello che riteneva giusto segnando un evidente progresso. In luglio va a Londra. A ottobre di nuovo a Tor di Quinto, si tentò per la prima volta la famosa discesa.
1895 Tor Crescenza – lacerazioni dolorose reni che lo accompagnarono tutta la vita.
1896 vertenza con collega (…) trasferito nei Lancieri di Milano, a Nola: molto adatti e desiderosi di recepire il SNE, anche gli ufficiali superiori lo seguirono in ripresa. Era tempo di scegliere il meglio per farne un sistema. Caduta, risalita in sella…”avevo ragione anche io!” Discussione aperta e proficua, apertura mentale. Reclute e cavalli da trattatrsi con gentilezza e rispetto (come Gavet) “la gratitudine per la cavalcatura doveva ispirare il desiderio di curarlo…non con le maniere irose dei doveri ingrati” alla fine del 1896 aiutante maggiore in seconda, Si propone una caccia alal volpe in spedizione a Roma a Cecilia Metella i lancieri di Milano tennero la testa ammirati da ttutti, nessuna caduta. A Firenze alle Cascine quasi tutti i premi a Caprilli o allievi, Caprillone entusiasta.
1898 – Lancieri di Milano a Parma, chiese gli fossero assegnati tutti i brocchi, dopo un mese il capitano Pandolci uscito con loro in campagna ammiratissimo.Viveva in due stanze modeste, costruirono campo ostacoli con tutti i mezzi comprese multe per caduta. Tenacia nell’ottenere la perfezione nel facile. Da lì arriva stabilità di metodo, andando avanti per gradi. Istruiva ufficiali e sottufficiali, compreso il medico Cantucci che dopo un mese in sella (mai saltato! – fa nulla ci penso io!) 3° a Firenze. Regolava le cose in modo che tutto ciò che venisse tentato riuscisse sempre. Calma voluta e seguita così intonata al SN. Bianchetti volontario allievo caporale, studente in legge, a lui e pochi altri attribuiva mentalmente il titolo di cavaliere, dopo un’ottima prova “Sai, l’ho promosso commendatore!” Sgarbi dei superiori, Parigi 1900.
1901 Rivista, primo articolo, discussione utile e proficua.
1902 Genova cavalleria, Capitano. Milano poi Gallarate, 2° squadrone. Istruzione accurata, staffatura curatissima. Lavoro duro ma nessuno immaginò mai si potesse contrariarlo.”Tutti dovevano fare il loro dovere, non di più ma neanche di meno” Colonnello richiamato a Gallarate per gli arcioni non adatti ai cavalli “Che manda a cambià…” “Signorsì”, e basta. Manovre di due ore a piedi quando mancava qualcosa, i ladri sparirono come per incanto. Chiamata di presenza per punizione: presentarsi al sergente di settimana alle diciannove (durante la libera uscita) in tenuta di guerra e col cavallo insellato. Il 2° squadrone entrava nei muri. Lui voleva formare un modello adatto a dimostrare che il sistema era efficace. Riunione 2° squadrone – trotto, si raggiunge il capitano!!....manovre di campagna con Divisione Militare di Brescia. Furono l aprova della perfezione del metodo, agosto settembre 1902. “Domattina, alle ore 7, lo squadrone si troverà riunito al Ciglione della Malpensa, sola sciabola, tutto il mondo a cavallo”. 102 dragoni. Colonnello Olivieri con tutta artiglieria. Solo problema controllare che non uscissero per istruzione anche quelli coi cavallli che marcavano. Inclinato alla buona conoscenza del terreno e abile lettore della carta, in sella più d’ogni altro incurante del cavallo che lo portava. GENEROSO
1902 FINE OTTOBRE CASERMA San Vittore Milano
1903 appiedato per motivi di salute
1904 in sella di nuovo17/03/1904 Finalmente Scuola di Cavalleria di Pinerolo, Istruttore. Rileva i difetti con calma, costanza ed accanimento meravigliosi. Resistenza accanita nel correggere senza che mai difettassero forma o pazienza. Saumur, portato da là gioco della rosa e fantoccio, cavallo saltatore riottoso rimesso al salto con progressione in un’ora. Sue ultime foto non probanti del metodo, aveva la schiena a pezzi.

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