martedì 6 novembre 2007

Il cavallino di nessuno


Certa gente non dovrebbe andarsene a spasso incustodita nei boschi, è chiaro. Perché invece di raccogliere funghi, ammirare il panorama e scattare fotografie per l’album di famiglia si mette a impicciarsi degli affari altrui, a fare domande cui non è facile rispondere e a rendere visibili problemi che sarebbe più facile nascondere sotto un tappeto. Gente come il signor Sergio Sanford insomma, che un bel giorno di questo settembre nei boschi di Campitello Matese (comune di San Massimo, provincia di Campobasso) ha trovato un cavallo. Un cavallo di piccola taglia, mantello baio, denutrito, con un collare di cuoio troppo stretto al collo e l’anteriore sinistro in condizioni pietose. Una vecchia frattura male aggiustata senza cure appropriate, una ferita sta suppurando. Il cavallo fatica a muoversi quindi non può cercare erba e acqua con facilità nemmeno ora che è estate, figurarsi in inverno che su queste montagne porta freddo, neve e ghiaccio. Il signor Sanford lascia perdere la sua passeggiata e comincia ad informarsi dagli allevatori locali di cavalli: no, non sono loro i proprietari. Cerca poi di contattare le associazioni animaliste, che però non hanno referenti in Molise quindi si rivolge alle sedi di Abruzzo e Campania. Scrive a quotidiani e siti Internet molisani per diffondere la notizia e cercare il proprietario del cavallo o almeno chi possa aiutarlo. Si attivano alcuni lettori che vanno a controllare di persona: sì il cavallino è lì, facciamone pure una lotta di civiltà e chiamiamo in causa i politici ma…il cavallino baio è ancora nel bosco, con un destino molto naturale da vero cavallo brado (selezione naturale ed incidenti assortiti, quello che tocca ai Mustang delle sterminate praterie americane per intenderci), certo non ha sofferto l’onta di una sella o i perigli di una carriera sportiva ma al momento è lì, abbandonato e senza aiuti a pochi metri da una funivia che serve gli impianti da sci che di inverno, con la neve, aprono i battenti.. Certo che questo cavallino non ha proprio saputo farci nella vita: libero e brado ma sotto una funivia, a pochi metri dalle piste da sci e a un tiro di schioppo dal paese, che se soffrisse in mezzo alla Monument Valley non darebbe noia a nessuno ma lì si vede, è uno spettacolo che dà pena. Vicino ad un paese ma molto lontano da qualcuno che gli possa dare aiuto (ancora non sappiamo, al momento di andare in stampa, che fine abbia fatto). Con un vecchio collare di cuoio per attaccarci un campanaccio come i cavalli di una volta che transumavano da una valle all’altra, ma senza uno straccio di marchio di proprietà che sì, gli sarebbe stato crudelmente impresso a fuoco ma avrebbe permesso di risalire con certezza al suo proprietario. Mica si pretende un micro-chip, per carità: soltanto un vecchio marchio a fuoco, come quello che fanno i butteri, i cow-boy e tutti quelli che non si vogliono perdere il bestiame al pascolo brado. Chissà se gli allevatori del Cavallo del Pentro, a settanta chilometri dal bosco dove è ora questo cavallino, marchiano i cavalli al pascolo (o gli mettono un micro-chip, almeno). Chissà se i trenta cavalli bradi di Longano (provincia di Isernia, cinquanta chilometri dal cavallino della funivia e altrettanti dai Cavalli del Pentro) contro cui il Sindaco (signor Angelo Monaco) ha emesso un’ordinanza che ne intima l’abbattimento a fucilate si possono far risalire ad un qualche proprietario preciso: magari aiuterebbe, se ci fosse un’anagrafe equina nazionale con un registro comune che implacabilmente registrasse e dotasse di micro-chip ogni equino di qualsiasi tipo o razza che così non potrebbe più perdersi, non potrebbe più essere senza proprietario. Non ci sarebbero più cavalli di nessuno, e si saprebbe a chi rivolgersi anche per questo cavallino baio, taglia piccola, anteriore sinistro rovinato, estremamente bisognoso di cure veterinarie adeguate. Senza padrone, ovviamente.

Articolo de Il Messaggero
Mail di Sergio Sanford ad AltroMolise
Seconda mail da Campitello, battaglia di civiltà

2 commenti:

Alliandre ha detto...

Una bella indecenza. Sai poi che fine ha fatto il pony?

Adesso ti racconto una storia io. Dalle mie parti c'è stata la rivincita dei cavalli.
Un tale allevava per divertimento in una sua malga in montagna dei pseudo-avelignesi (avvicinati spesso, mai visto una marchiatura decente che fosse una), lasciandoli liberi in montagna d'estate per poi raccoglierli l'inverno in malga (allevava vacche). Ne aveva talmente tanti che girava per il paese chiedendo alla gente 'hai mica visto uno dei miei cavalli?' e faceva, così, un conto approssimativo (che sai le volte ho avuto voglia di portarmene via uno, che tanto mica s'accorgeva della sua mancanza... AAAHRGH abigeato! ^_^)
Qualche anno fa il tale muore, e il figlio raccoglie tutti i cavallini e li vende non si sa bene se a un commerciante o al macello. Ma due non si fan prendere... una pseudo-avelignese, un pezzato. Non c'è stato verso, niente. L'anno dopo, avvistamenti in montagna di mamma, papà e puledro :) :) :)
L'estate scorsa capito da quelle parti e che ti vedo? I tre son diventati un branco... stallone, un paio di femmine, altri due o tre cavalli e un puledro (se non ricordo male). Mi sono avvicinata pian pianino, nel bosco, fino a pochi metri da loro, giusto per dare un'occhiata e vedere in che condizioni stavano (buone, a parte un maschio con un occhio non bello, avrebbe avuto bisogno di un vet, ho avvertito ma non si facevano avvicinare, purtroppo e non so com'è finita).
Lo stallone ha fatto un giro lungo e mi si è avvicinato un po', diffidente. Quando mi sono accorta che proprio non gradiva la mia vicinanza al puledro (ha fatto un piccolo sbuffo, piano, ma m'è bastato che l'espressione non era bellina) rapidamente ma con calma ho fatto battuta indietro, indietreggiando senza guardarlo negli occhi, e lui mi ha sorvegliata fino a che non sono uscita dal boschetto.
Dopo di che si è sporto tra gli alberi, per controllare se me ne andavo davvero.
Mamma che magia... cavalli 1 umani 0 :)
[Ippe]

Maria Cristina Magri ha detto...

Macchè, ho tampinato il Comune ma nessuno mi ha mai detto niente, ho chiamato una signora del paese a caso (non posso andare giù in Molise, ho provato a buttarmi)e mi ha detto che lo hanno cercato ma non è stato trovato, povera bestia.
Comunque adesso ho il vademecum per un cavallo abbandonato, nel caso ricapiti...speriamo mai.
Non avrei mai pensato che in Italia ci fossero le condizioni per il ricrearsi spontaneo di una mandira di cavalli, che meraviglia! pensa quanro son bravi a fare i cavalli, anche senza nessuno che glielo insegni :-))))

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